In Sala Viviana Vitale, pedagogista ed educatrice emozionale, esperta esterna del Ministero della Giustizia, che ha esordito chiedendo scusa ai giovani in platea, “perché se una generazione non sa esprimere le proprie emozioni, evidentemente un’altra, prima, non ha saputo insegnarvi a farlo”. Il seguito è stato un lungo dialogo, fatto di condivisione, accoglienza e indicazioni. Non chiamiamoli consigli, perché a questa età, si sa, i giovani ne fanno volentieri a meno, pur avendone molto bisogno. In particolare quando, per loro natura e fisiologia, sono presi delle tempeste ormonali, che danno una percezione esagerata di ogni emozione provata, sia essa di gioia, di delusione, di rabbia, di tristezza. Tutto viene percepito all’ennesima potenza. Saperlo può significare farsi trovare “pronti”, quando la tempesta arriva, e saperla “gestire”. Ad esempio con un lungo, profondo respiro, poi un altro, un altro ancora. Fin quando la visione si rasserena, il peggio è passato, l’emozione ha lasciato spazio alla luce del pensiero. “Cerchiamo qualcuno con cui parlare, un genitore, un familiare, un docente, un adulto che ci sappia accompagnare, non siamo soli, non lo siamo mai, anche se ci sentiamo in questo modo”.